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2017-2018, ciclo letture e riletture: Laboratorio Formentini, via Formentini 10
giovedì 22 febbraio 2018 ore 19:30

Mussapi legge Leopardi

serata a cura di Roberto Mussapi

A pochi giorni dall'uscita dell'antologia leopardiana da lui curata  per l'editore Salani, Roberto Mussapi legge Giacomo Leopardi. 

Forse s’avess’io l’ale
Da volar su le nubi,
E noverar le stelle ad una ad una,
O come il tuono errar di giogo in giogo,
Più felice sarei, mia dolce greggia,
Più felice sarei, candida luna.
(da "Canto notturno dl un pastore errante dell'Asia", Giacomo Leopardi)

«“Amore, cuore, dolore, le tre parole da evitare nella peggiore canzone sanremese, esprimono però una trilogia potentissima: il cuore è centro di vita e pulsazione, scrigno sanguigno dei sentimenti; e, in  culture non eurocentriche notoriamente culla anche di pensiero e sapienza. L’amore è la spinta verso l’altro, in  primis la persona  che ci folgora e che si desidera, ma anche amore del cielo, della vita, del prossimo, degli astri, dell’odore del caffè al mattino quando ti svegli, del mare quando nuoti o anche mentre leggi il giornale  sulla sdraio…dolore è la terza parola della triplice rima: e spesso cuore è legato a dolore, spesso, come scrivono i grandi poeti, vedi John Keats, uno di noi sospira: “ho male al cuore”. In pochissimi poeti in tutta la nostra storia, dal mitico Orfeo a oggi, il cuore dell’uomo, la fame di amore, la percezione del dolore coincidono in modo così potente e simultaneo come in Leopardi.
La sua poesia raggiunge una prodigiosa naturalezza che la fa consustanziale letteralmente al cuore umano.»
(Roberto Mussapi)